Skip to content
Tiatra, LLCTiatra, LLC
Tiatra, LLC
Information Technology Solutions for Washington, DC Government Agencies
  • Home
  • About Us
  • Services
    • IT Engineering and Support
    • Software Development
    • Information Assurance and Testing
    • Project and Program Management
  • Clients & Partners
  • Careers
  • News
  • Contact
 
  • Home
  • About Us
  • Services
    • IT Engineering and Support
    • Software Development
    • Information Assurance and Testing
    • Project and Program Management
  • Clients & Partners
  • Careers
  • News
  • Contact

La convergenza tra IT e business: ecco come i CIO reinterpretano il loro ruolo con l’aiuto dell’IA

Analisi dei dati, addestramento dei nuovi modelli di intelligenza artificiale, sviluppo software, ammodernamento dei sistemi legacy, partecipazione alla definizione del budget, dialogo con le funzioni di business, relazione con i fornitori: i compiti del CIO si moltiplicano ogni giorno di più. Non è una sorpresa: mentre le aziende si digitalizzano, la tecnologia si integra in ogni attività, e il Chief Information Officer è sempre più coinvolto nella creazione di valore basata sui dati e l’IA.

Nell’edizione 2023 del “Global Technology Leadership Study” di Deloitte questo cambiamento del ruolo del CIO si evidenzia nelle competenze considerate chiave: la “tech fluency”, il data management, il business acumen, la gestione dei talenti e del cambiamento organizzativo (lo studio è basato sulle risposte di 1.179 leader tecnologici a livello globale, tra cui 245 professionisti del mondo tecnologico in Italia). L’esperienza di numerosi manager del tech italiano conferma questo nuovo modo di interpretare i compiti dell’IT.

“È un ruolo che richiede la doppia competenza tecnica e funzionale: bisogna saper parlare entrambi i linguaggi, della tecnologia e del business, colmando la distanza che a volte esiste tra queste due funzioni aziendali. Il mio team ha il ruolo di facilitatore in questo dialogo tra il business e il fornitore”, dichiara Giuseppe Ridulfo, Chief Information Officer e deputy COO e vice responsabile del dipartimento organizzazione di Banca Etica (la prima istituzione finanziaria etica nata in Italia, che propone servizi finanziari alternativi alla finanza speculativa, promozione culturale, ambientale e sociale). “Lo scambio di informazioni tra il CIO e il CCO e gli altri executive, basato sull’analisi dei dati, fa bene al business”, afferma Daniele Deligia, IT Director di Italo-Nuovo Trasporto Viaggiatori, il primo operatore privato italiano sulla rete ferroviaria ad alta velocità. Questo dialogo IT-business si basa per Italo su un’infrastruttura IT flessibile che ha numerose componenti di automazione e di IA e dà il necessario.

Il nuovo ruolo dell’IT: la business continuity

Deligia ha costruito la sua strategia per la business continuity sulle fondamenta tecnologiche di big data, analytics, automazione e IA. Queste abilitano il monitoraggio in tempo reale dell’infrastruttura tecnologica, che è strettamente collegato con la continuità operativa e i risultati di business.

“Le funzioni di analisi, previsione e alert in tempo reale ci permettono di intervenire prontamente in caso di problematiche e di prevenire le disruption”, evidenzia l’IT Director di Italo. Non si tratta dei semplici sistemi di backup e disaster recovery, che comunque ci sono, ma di strumenti che misurano ogni singolo processo e servizio sui sistemi business-critical per verificare che il funzionamento sia in linea con le aspettative.

Uno di questi sistemi aziendali cruciali è rappresentato dai canali di vendita, in particolare quelli digitali (web, web mobile, app). Qui, Italo ha investito in tecnologie per il monitoraggio in tempo reale delle prestazioni, con numerose funzionalità automatizzate, e anche alcuni modelli di intelligenza artificiale, su cui il team di Deligia sta svolgendo attività di addestramento e tuning con i dati interni, utili per le azioni preventive e predittive.

“Il fatto che il sito o la app stiano funzionando tecnicamente in modo adeguato non è sufficiente, perché potrebbe succedere che, nonostante le buone prestazioni del sito, le vendite o il risultato di una promozione non siano quelli attesi”, afferma Deligia. “Con i sistemi che abbiamo implementato i dati e i trend vengono catturati e analizzati in tempo reale e, se c’è un disallineamento, automaticamente possono partire degli alert per i destinatari delle specifiche aree aziendali. Al tempo stesso, il meccanismo predittivo dell’IA produce un forecast che mette in luce lo scostamento da quanto previsto e facilita le azioni correttive per rimediare, tutto in tempo quasi reale”.

Nuovi “strumenti del mestiere” per i CIO

L’automazione permette anche un risparmio di tempo e costi: l’IT ha registrato una netta diminuzione dei ticket aperti per le problematiche tecniche e dei minuti necessari per la loro risoluzione. Ma il vero vantaggio dell’analisi avanzata dei dati e degli strumenti di automazione è la drastica riduzione dei blocchi operativi sui sistemi business-critical, perché l’IT viene allertato prima che si presenti un problema bloccante. Questa prestazione migliorata dell’IT è a tutto vantaggio delle performance di business: protegge da una potenziale perdita di ricavi e garantisce una migliore customer experience, anch’essa cruciale per la retention e l’acquisizione dei clienti.

L’IT flessibile e automatizzato porta un ulteriore vantaggio, quando si tratta di collegare la tecnologia e il business. “Oggi sono in grado di fornire ai manager delle aree finanziarie, commerciali e operative, fino all’amministratore delegato, dei cruscotti interattivi, con grafici intuitivi e indicatori tecnici leggibili anche per le figure non IT, che descrivono lo stato di salute dei sistemi”, afferma Deligia.

E, se è vero che questo modo di procedere mette l’operato dell’IT sempre sotto la lente di ingrandimento, d’altro canto permette al business di reagire velocemente senza doversi rivolgere ogni volta alle figure tecniche, dando vantaggi in termini di risultati economici.

L’IT allineato col business per la trasformazione digitale

Anche Banca Etica adotta una nuova cultura che interpreta l’IT “come partner del business e non come gestore informatico. Questo implica affidare a un partner tecnologico alcuni compiti IT che non sono core per la banca e tenere in casa solo ciò che è direttamente collegato con gli obiettivi strategici”, afferma il CIO e deputy COO Ridulfo.

Ridulfo è entrato in Banca Etica nel 2017 e ha guidato la prima e la seconda migrazione informatica, le quali hanno contribuito a porre le basi per abilitare l’istituto ad attivare e far evolvere il progetto di trasformazione digitale. Il cuore del progetto era il passaggio da operatore tradizionale a operatore presente principalmente online, seguendo i trend della clientela e delle altre banche. Oggi Banca Etica ha 21 filiali fisiche, circa una per Regione e, per il resto, agisce tramite canali digitali e relazione a distanza.

Il primo passo di questa trasformazione è stato organizzativo. L’IT è stato diviso in tre parti: il core banking, l’infrastruttura informatica, e la parte di gestione dati, analytics e intelligenza artificiale. Il secondo è stato il passaggio da un fornitore di servizi informatici più piccolo a uno di maggiori dimensioni, non un giudizio di qualità, ma di capacità del provider di servizi informatici di supportare la crescita della banca. Il terzo pilastro è il cambiamento di ordine culturale, che rivoluziona il modo di vedere l’IT e i compiti del team del Chief Information Officer.

“Il fornitore mette a disposizione le piattaforme per gestire il canale web e le app, nonché gli sviluppatori, ma il team IT di Banca Etica trasmette i requisiti di business al fornitore”, indica Ridulfo.

Non è solo un ruolo passivo di traduzione delle richieste del CEO, evidenzia il manager: conoscendo a fondo l’infrastruttura e le funzionalità tecniche degli strumenti adottati, l’IT suggerisce attivamente alle funzioni di business gli aggiornamenti, le innovazioni o le modifiche che possono rappresentare un valore.

Un esempio di come le implementazioni tecnologiche siano fatte pensando a migliorare il business e la relazione col cliente è la modalità per effettuare l’onboarding. Col precedente fornitore, Banca Etica usava la videochiamata per identificare il cliente durante la procedura, una modalità vantaggiosa perché metteva in relazione gli operatori col potenziale cliente, ma che aveva il limite dell’orario di lavoro. “Col nuovo fornitore abbiamo a disposizione un’altra soluzione che abbiamo deciso di implementare, il video selfie: manca la relazione diretta con il nostro addetto, ma ci ha permesso l’estensione oraria dell’attività di onboarding e il risultato è stato positivo”, afferma Ridulfo.

Intelligenza artificiale, competenza strategica per il team del CIO

In uno dei passaggi dal vecchio al nuovo fornitore – in questo caso per la fornitura del servizio POS per i clienti-esercenti di Banca Etica – Ridulfo ha usato strumenti di automazione, questa volta con il team di analisi dei dati e per l’ntelligenza artificiale, che ha sviluppato un prodotto di RPA (Robotic Process Automation). Il robot recepiva i dati provenienti dal vecchio fornitore e li metteva nella piattaforma di quello nuovo, producendo i nuovi contratti e mandandoli in firma digitale alle filiali e agli esercenti (circa 700). 

Questo esempio evidenzia come i CIO oggi tendano a dividersi i compiti con i fornitori, tenendo all’interno quelli strategici. Il team di Ridulfo si è, infatti, occupato della preparazione dei dati e dell’addestramento del prodotto, mentre la tecnologia RPA è stata acquistata da un partner, che ha supportato la squadra di Ridulfo anche con un’attività di formazione sulla programmazione del robot.

“Noi ci siamo occupati della mappatura dei dati e abbiamo programmato la macchina per reperire i dati, fare l’input, creare i contratti in pdf con i punti firma e mandarli al cliente per la firma digitale”, racconta Ridulfo. “È molto vantaggioso impiegare l’RPA e continueranno ad automatizzare le attività meccaniche e manuali a basso valore aggiunto”.

Prodotti standard o personalizzati?

Anche per Italo è questa la direzione intrapresa: nel suo progetto per la business continuity, è il team di Deligia (una ventina di risorse interne, cui si aggiunge il team IT in outsourcing) che si occupa di unire in un data lake i dati tecnici (per esempio, i log di funzionamento dei servizi digitali) e i dati di business (come quelli di vendita), che sistemi avanzati di analisi correlano e analizzano comparandoli ai KPI pre-definiti, ottenendo informazioni molto più utili all’IT rispetto ai normali log tecnici da analizzare, oltre che degli strumenti molto validi per il monitoraggio delle tattiche di business. Ed è sempre il gruppo interno – come abbiamo visto – che si occupa dell’addestramento dei modelli di IA.

Per il resto, Deligia utilizza prodotti di mercato, limitando lo sviluppo software. Il suo team interviene con attività di integrazione nei sistemi esistenti o tuning e personalizzazione, se servono funzionalità molto specifiche, ma l’IT Director punta a un mix equilibrato di customizzazioni e prodotti standard su cui si applicano modalità di sviluppo low-code, perché, sottolinea, “meno componenti sviluppi, più sei veloce nel reagire ai cambiamenti della tecnologia e del mercato. Le personalizzazioni sono sicuramente l’unica via per ottenere una funzionalità specifica propria della tua azienda, ma possono dare rigidità all’IT, mentre nel contesto attuale, c’è bisogno di velocità e prontezza di reazione”, sottolinea Deligia.

Nel nuovo ruolo del CIO c’è anche il dialogo con i vendor

Inoltre, anche se con il low-code non si riesce a coprire ogni funzionalità, le grandi aziende possono mettersi al tavolo con i vendor e cercare di ottenere modifiche nei prodotti standard per la loro industry, interpretando le esigenze del settore e facendosi portavoce anche delle imprese più piccole, indica l’IT Director di Italo.

“Credo che confrontarsi con i fornitori tecnologici sia tra i compiti dei CIO, soprattutto di quelli di aziende con un peso nella loro industry”, afferma Deligia. “I grandi vendor tendono a non tenere conto del fatto che le soluzioni standard non sempre sono ottimali per uno specifico settore: queste multinazionali pensano su scala globale e lavorano sulla ‘taglia unica’. Tuttavia negli ultimi anni qualcosa sta cambiando e alcuni fornitori si stanno dimostrando più illuminati, addirittura cercando l’input dei CIO per perfezionare il loro prodotto”, prosegue Deligia. “Per questo dobbiamo perseguire un dialogo a due direzioni con i vendor mettendoci tutto il nostro impegno e tanta diplomazia: anche queste sono qualità che un CIO deve possedere”.

Ridulfo di Banca Etica riferisce di partecipare ai tavoli di sviluppo col fornitore, da cui possono scaturire nuove proposte per il business. Per esempio, un’ulteriore opportunità al vaglio è l’onboarding con riconoscimento tramite SPID e CIE, che il fornitore sta implementando e che appare una scelta valida per la banca al fine di aumentare l’accessibilità e la semplicità durante il processo di onboarding dei clienti.

Anzi, il team di Ridulfo segue tutta la rotta evolutiva del fornitore per gli applicativi bancari. Un’altra novità che sta valutando, per la fine dell’anno o l’inizio del 2025, è il passaggio a una piattaforma evoluta di gestione della pratica elettronica di fido. “In questa procedura c’è molto lavoro di lettura e inserimento di dati che, invece, può essere velocizzato dall’automazione, con recupero e compilazione automatica dei dati a partire dalla partita Iva. Non per sostituire le nostre persone, ma per assegnarle a compiti più interessanti per loro e più strategici per l’azienda”, sottolinea Ridulfo.

Nel “Global Technology Leadership Study 2023” di Deloitte l’attenzione alle persone è un’altra parte integrante del ruolo del CIO che aiuta l’azienda non solo a monetizzare i dati e la tecnologia, ma anche attirare e motivare e i talenti e a passare dal concetto di trasformazione aziendale a quello di leadership trasformativa.  

Artificial Intelligence, CIO, Digital Transformation
Read More from This Article: La convergenza tra IT e business: ecco come i CIO reinterpretano il loro ruolo con l’aiuto dell’IA
Source: News

Category: NewsFebruary 20, 2024
Tags: art

Post navigation

PreviousPrevious post:The last thing most CIOs need is an AI planNextNext post:優れたITリーダーの9つの特徴

Related posts

Barb Wixom and MIT CISR on managing data like a product
May 30, 2025
Avery Dennison takes culture-first approach to AI transformation
May 30, 2025
The agentic AI assist Stanford University cancer care staff needed
May 30, 2025
Los desafíos de la era de la ‘IA en todas partes’, a fondo en Data & AI Summit 2025
May 30, 2025
“AI 비서가 팀 단위로 지원하는 효과”···퍼플렉시티, AI 프로젝트 10분 완성 도구 ‘랩스’ 출시
May 30, 2025
“ROI는 어디에?” AI 도입을 재고하게 만드는 실패 사례
May 30, 2025
Recent Posts
  • Barb Wixom and MIT CISR on managing data like a product
  • Avery Dennison takes culture-first approach to AI transformation
  • The agentic AI assist Stanford University cancer care staff needed
  • Los desafíos de la era de la ‘IA en todas partes’, a fondo en Data & AI Summit 2025
  • “AI 비서가 팀 단위로 지원하는 효과”···퍼플렉시티, AI 프로젝트 10분 완성 도구 ‘랩스’ 출시
Recent Comments
    Archives
    • May 2025
    • April 2025
    • March 2025
    • February 2025
    • January 2025
    • December 2024
    • November 2024
    • October 2024
    • September 2024
    • August 2024
    • July 2024
    • June 2024
    • May 2024
    • April 2024
    • March 2024
    • February 2024
    • January 2024
    • December 2023
    • November 2023
    • October 2023
    • September 2023
    • August 2023
    • July 2023
    • June 2023
    • May 2023
    • April 2023
    • March 2023
    • February 2023
    • January 2023
    • December 2022
    • November 2022
    • October 2022
    • September 2022
    • August 2022
    • July 2022
    • June 2022
    • May 2022
    • April 2022
    • March 2022
    • February 2022
    • January 2022
    • December 2021
    • November 2021
    • October 2021
    • September 2021
    • August 2021
    • July 2021
    • June 2021
    • May 2021
    • April 2021
    • March 2021
    • February 2021
    • January 2021
    • December 2020
    • November 2020
    • October 2020
    • September 2020
    • August 2020
    • July 2020
    • June 2020
    • May 2020
    • April 2020
    • January 2020
    • December 2019
    • November 2019
    • October 2019
    • September 2019
    • August 2019
    • July 2019
    • June 2019
    • May 2019
    • April 2019
    • March 2019
    • February 2019
    • January 2019
    • December 2018
    • November 2018
    • October 2018
    • September 2018
    • August 2018
    • July 2018
    • June 2018
    • May 2018
    • April 2018
    • March 2018
    • February 2018
    • January 2018
    • December 2017
    • November 2017
    • October 2017
    • September 2017
    • August 2017
    • July 2017
    • June 2017
    • May 2017
    • April 2017
    • March 2017
    • February 2017
    • January 2017
    Categories
    • News
    Meta
    • Log in
    • Entries feed
    • Comments feed
    • WordPress.org
    Tiatra LLC.

    Tiatra, LLC, based in the Washington, DC metropolitan area, proudly serves federal government agencies, organizations that work with the government and other commercial businesses and organizations. Tiatra specializes in a broad range of information technology (IT) development and management services incorporating solid engineering, attention to client needs, and meeting or exceeding any security parameters required. Our small yet innovative company is structured with a full complement of the necessary technical experts, working with hands-on management, to provide a high level of service and competitive pricing for your systems and engineering requirements.

    Find us on:

    FacebookTwitterLinkedin

    Submitclear

    Tiatra, LLC
    Copyright 2016. All rights reserved.