Una nuova area di trasformazione digitale è in corso nell’Information Technology, dicono i dirigenti IT incaricati di unificare, nel 2025, le loro strategie nel settore. L’adozione di tecnologie emergenti per fornire valore al business è una priorità assoluta per i Chief Information Officer, secondo un recente rapporto [in inglese] di Deloitte. Ciò significa che i veterani dell’IT devono sostenere l’evoluzione delle loro aziende per abbracciare l’intelligenza artificiale, i metodi avanzati di cybersecurity e l’automazione, per fare carriera e rimanere in prima linea.
Tuttavia, sostenere una strategia tecnologica che voglia compensare le lacune di competenze soppiantando la loro necessità sta anche cambiando il tessuto lavorativo dell’IT e le prospettive a lungo termine di coloro che rischiano di essere automatizzati. A tal fine, abbiamo esaminato quali competenze potrebbero essere rese obsolete nei prossimi anni, grazie ai progressi tecnici, e come i professionisti IT possono reinventare le loro skill per evitare di ritrovarsi con una carriera IT che non è più al passo con i tempi.
I CIO e altri dirigenti hanno identificato ruoli che dovranno evolversi per rimanere rilevanti, tra cui lo sviluppo software tradizionale, la gestione delle reti e dei database e il testing delle applicazioni.
Allo stesso tempo, i leader affermano che il settore avrà bisogno di risorse in grado di elaborare strategie, guidare e controllare il lavoro potenziato dall’AI, tenendo conto degli obiettivi.
Ecco quindi, un approfondimento sulle carriere che devono adattarsi per sopravvivere e qualche consiglio su come andare avanti.
Sviluppo software a livello iniziale
Saper codificare è ancora una competenza fondamentale, ma la programmazione di base sarà meno richiesta in futuro, soprattutto se non si sviluppano competenze complementari in aree come la gestione dei progetti o la cybersicurezza.
L’AI eliminerà sempre di più i lavori di sviluppo software di basso livello [in inglese], diventando l’impostazione predefinita per la scrittura della maggior parte del codice modulare insieme alla documentazione, afferma Munir Hafez, CIO di TransUnion.’
E anche se l’AI sta già sviluppando codice, oggi serve soprattutto a migliorare la produttività, aggiunge il manager. Ma questo cambierà [in inglese].
“Con la rapida evoluzione della tecnologia, la necessità di un numero di sviluppatori diminuirà senza alcun dubbio, soprattutto per quanto riguarda i ruoli entry-level”, osserva Hafez.
Andrea Malagodi, Chief Information Officer di Sonar, prevede che l’attuale ciclo di vita dello sviluppo del software rimarrà più o meno lo stesso, ma il modo in cui viene eseguito cambierà presto in modo radicale.
“L’AI sta influenzando tutto, dalla definizione alla scrittura dei requisiti, alla definizione, dalla progettazione all’architettura e allo sviluppo, fino al rilascio e alla messa in sicurezza”, spiega Malagodi.
“I professionisti qualificati mireranno a padroneggiare l’adozione di questa tecnologia per migliorare la propria produttività, il che rappresenta una forma di evoluzione della carriera”.
Hafez consiglia di collegarsi con mentor che appartengono a un altro team o divisione poiché una fonte esterna è in grado di fornire una visione più imparziale sulle prestazioni e sullo sviluppo della carriera.
“Queste figure sono fondamentali per il successo”, dice. “Occorre cercare quelle più adatte, con le quali entrare in contatto, in modo da costruire una rete. È meglio concentrarsi su un numero ristretto che sia motivato a fare un passo avanti e tragga soddisfazione personale dall’avanzamento della carriera di qualcun altro”.
La gestione delle reti
L’automazione ha ridotto la necessità di alcune competenze di gestione della rete, afferma Sumit Johar, CIO di BlackLine.
“Mentre le competenze fondamentali in aree come l’amministrazione e la gestione dei sistemi di base rimangono rilevanti, vediamo una minore necessità di quelle che possono essere facilmente automatizzate, come i test manuali o le attività di configurazione di routine”, rileva Johar.
Vaclav Vincalek, CTO e fondatore di 555vCTO, sottolinea l’uso da parte di Google del software-defined networking [in inglese] per interconnettere i suoi data center globali. “Invece di gestire manualmente ogni connessione, l’SDN automatizza l’instradamento del traffico per ottimizzare la larghezza di banda e l’efficienza”.
“Molte cose che richiedevano un’impostazione manuale sono ora automatizzate per semplificare le operazioni dell’ambiente IT”, sottolinea Vincalek. “La manutenzione manuale di dispositivi di rete come router, switch e firewall ne è un esempio”.
Anche se i veterani dell’Information Technology che gestiscono le reti potrebbero vedere meno opportunità in futuro, Vincalek indica che le conoscenze alla base di queste competenze sono ancora necessarie.
“Le skill informatiche seguiranno l’obsolescenza della tecnologia, ma le basi stabilite decenni fa faranno sempre parte delle conoscenze necessarie per qualsiasi professionista del settore”, tiene a precisare.
James Lloyd-Townshend, presidente e CEO dell’agenzia di talenti tecnologici Tenth Revolution Group, concorda sul fatto che l’automazione della rete abbia limitato la necessità di personale concentrato sulla configurazione e sul monitoraggio.
“L’SDN continua a crescere, quindi consiglierei ai professionisti del settore tecnologico che ricoprono questo tipo di ruoli di aggiornarsi in aree come la virtualizzazione delle funzioni di rete e per la sua gestione centralizzata per stare al passo con l’attuale domanda del mercato”.
L’identificazione manuale delle minacce alla sicurezza
I professionisti della sicurezza informatica continueranno ad essere richiesti, dichiara Chris Herbert, Chief Content Officer dell’azienda di formazione tecnologica Pluralsight, ma i cyberattacchi guidati dall’AI richiederanno l’aggiornamento di alcuni tecnologi in questo settore. Di conseguenza, le competenze di rilevamento manuale delle minacce alla sicurezza saranno meno richieste.
“Skill avanzati come l’intelligence delle minacce e il reverse engineering sono state identificate come le competenze nella cybersecurity più preziose di oggi”, precisa Herbert. “Di conseguenza, i ruoli meno conosciuti stanno diventando più rilevanti: data scientist e sviluppatori specializzati stanno diventando più mainstream e offrono maggiori opportunità agli esperti nel settore di affinare le loro competenze e rimanere rilevanti nel mercato del lavoro o nei loro ruoli attuali”.
Vincalek concorda sul fatto che il rilevamento manuale sia in declino. “Con l’AI o con l’apprendimento automatico che giocano un ruolo sempre più importante, non è più un’opzione praticabile a causa del volume dei dati”, afferma.
La garanzia di qualità e il testing delle applicazioni
Saper effettuare i test delle applicazioni è un’abilità che probabilmente verrà aumentata dall’AI, se non sostituita del tutto, prevede Ram Palaniappan, CTO di TEKsystems.
Nello sviluppo del software, oggi, i test automatizzati sono già ben consolidati e stanno accelerando. Ma le nuove opportunità si concentreranno su cosa testare e come, insieme alle competenze necessarie per identificare i rischi per la sicurezza e altri problemi con il codice creato dall’AI.
I posti di lavoro per gli ingegneri specializzati nel testing del software non scompariranno da un giorno all’altro, ma il comprendere e sfruttare che cosa apporta l’intelligenza artificiale potrebbe essere la chiave per rimanere rilevanti in questo settore.
“Per sopravvivere e prolungare la propria carriera – qualunque sia il ruolo lavorativo – occorre padroneggiare l’arte di sfruttare l’AI come assistente e farla propria”, sostiene Palaniappan. “Direi che quella tra l’essere umano e l’intelligenza artificiale sia una combinazione migliore rispetto a 100% AI o 100% umano”.
Hafez di TransUnion afferma che il rilevamento dei bug e la registrazione dei ticket sono probabilmente le prime competenze da eliminare. “È necessario concentrarsi su test di livello superiore, come il design incentrato sull’utente e l’usabilità”.
La gestione dei database
Lloyd-Townshend di Tenth Revolution fa eco alla visione di ampio respiro adottata da altri esperti IT: il pensiero di alto livello continuerà ad essere richiesto. Per esempio, il Bureau of Labor statistics riporta che i posti di lavoro nella gestione dei database cresceranno del 9% nel prossimo decennio. Ma in questo settore, come in altri, questi ruoli si stanno evolvendo per affidarsi sempre di più a strumenti basati sul cloud e per affidare compiti di routine e di manutenzione all’AI.
“Con la crescita dei database cloud-nativi e serverless, i datori di lavoro sono ora più interessati alla comprensione dell’architettura dei database e della governance dei dati negli ambienti cloud”, avverte Lloyd-Townshend. “Per continuare a muoversi nella giusta direzione nella propria carriera, è importante, quindi, sviluppare capacità di problem solving adattive e non affidarsi solo a competenze tecniche specifiche”.
Hafez concorda sul fatto che le attività di gestione dei database saranno soggette all’evoluzione tecnologica, soprattutto quelle incentrate su “attività ripetitive come backup, manutenzione e ottimizzazione”.
“La gestione dei database, un tempo fondamentale per le carriere tecnologiche, sta subendo un impatto, poiché gli strumenti di database guidati dall’AI riducono la necessità di un’amministrazione pratica”, dice Tim Peters, Chief Marketing Officer di Enghouse Systems. Raccomanda, pertanto, di acquisire competenze nella gestione del cloud, nella cybersecurity e nelle IT operation ibride.
Se una porta si chiude…
Anche se alcuni lavori cadono in disuso, emergeranno nuove opportunità, riconosce Agustín Huerta, vice president senior dell’innovazione digitale e vice president per la tecnologia IoT di Globant.
“Per secoli, i lavori e le imprese si sono evoluti con la tecnologia, e prepararsi al cambiamento richiede una mentalità lungimirante radicata nell’istruzione, nell’alfabetizzazione e nel modo migliore per sfruttare i nuovi strumenti tecnologici”, chiarisce Huerta. “Mentre la nuova tecnologia sta cambiando i ruoli attuali più velocemente che mai, nasceranno nuovi lavori per adattarsi ai nuovi scenari”.
D’altra parte, la capacità di crescere con successo in una carriera si basa sulla capacità di affrontare nuove sfide e di abbracciare nuovi strumenti, dice Lloyd-Townshend. I datori di lavoro riconoscono questa necessità di adattamento, poiché anche le loro aziende devono evolversi.
“Ecco perché le soft skills sono una parte fondamentale di un arsenale professionale, quando si vuole aggiungere longevità alla propria carriera”, riconosce. “Unitamente a una migliore comprensione della strategia aziendale e del ruolo che l’infrastruttura digitale svolge al suo interno, si sarà meglio equipaggiati per gestire i cambiamenti del settore tecnologico”.
Una carriera IT a prova di futuro
Un suggerimento utile può essere quello di parlare con un manager delle opzioni disponibili per la formazione e delle competenze che offrono le migliori possibilità di successo all’interno dell’azienda, suggerisce Chris Campbell, CIO della DeVry University.
“Se, attualmente, si ricopre uno dei ruoli citati, ha senso impegnarsi per migliorare e sviluppare le competenze che potranno avere una maggiore longevità, come quelle che hanno a che fare con la risoluzione dei problemi, la comunicazione, l’apprendimento continuo, la collaborazione e il pensiero critico”, dice Campbell. “Lungo il percorso, si potranno conoscere e sfruttare gli strumenti che consentono di attivarle nello svolgimento del proprio lavoro. Queste skill, insieme alla conoscenza di come utilizzare la tecnologia emergente, metteranno in grado di lavorare indipendentemente dal settore, dal ruolo o dall’azienda”.
Campbell prevede anche che il lavoro nella tecnologia coinvolgerà i colleghi virtuali giorno dopo giorno prima di quanto alcuni si aspettino.
“Detto questo, l’intersezione tra esseri umani e tecnologia rimarrà un forte fattore di successo per i risultati che stiamo perseguendo”, afferma. “Ciò richiede che si comprenda il ruolo importante che gli esseri umani continuano a svolgere e che si capisca cosa e come gli agenti automatizzati stanno creando i risultati. Le persone rimarranno il moltiplicatore di forza per i risultati, sfruttando la tecnologia esistente ed emergente”.
Malagodi di Sonar aggiunge che coloro che si trovano di fronte a rendimenti decrescenti nella loro attuale carriera dovrebbero prendersi del tempo per riflettere ed esaminare ciò che sono in grado di offrire in modo unico a un’impresa. Ponendosi queste domande, potrebbero emergere nuove opportunità.
“L’elemento più critico è rendersi conto che il settore sta cambiando e fare un passo indietro per capire come apportare valore”, dice Malagodi. “Può aiutare a migliorare la produttività attraverso l’automazione o l’utilizzo dell’AI? È forse un nuovo ramo della propria carriera? Guardare a come possiamo scalare noi stessi è una domanda importante da contemplare, indipendentemente dal cambiamento tecnologico, e la ricerca di strumenti che possono esserci di aiuto fa parte della carriera di tutti”.
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